OFF ROAD FRA LE AQUILE

Una settimana di fuoristrada fra percorsi di montagna, parchi naturali e città patrimonio dell’Unesco: ecco il reportage di viaggio del tour di Desert Experience alla scoperta di alcuni dei più suggestivi angoli d’Albania.image
Una leggenda albanese narra di un ragazzo che a caccia sulle montagne affrontò un’aquila. Gli abitanti del paese, impressionati dal suo coraggio, lo scelsero come re: da allora il territorio venne chiamato Shqiperia, paese delle aquile. A sentire parlare di un paese dell’est Europa con paesaggi incontaminati e selvaggi, ancora poco conosciuti dal tradizionale turismo, non poteva che venire il desiderio di partecipare a un tour, a trazione integrale, per conoscerne bellezze naturali e storiche. Detto fatto…..

Grazie alla sapiente organizzazione di Desert Experience – e al prezioso patrocinio della Repubblica di Albania, del Ministero di Turismo, Cultura, Gioventù e Sport, dell’Unione dei Comuni Arberia, del Comune di Vaccarizzo Albanese Bashkia e Vakaricit e dell’Automobil Club Albania – un gruppo di amici provenienti da Sicilia, Calabria, Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia e Emilia Romagna sono stati protagonisti del 1° raduno internazionale off road Italia & Albania che da Durazzo ha accompagnato sino al nord del territorio albanese per ammirare la bellezza dei parchi nazionali di Lura e Theth e curiosare fra le viuzze ciottolate di Kruje, città natale del condottiero albanese che combattè contro i turchi. Mille duecento chilometri, di cui più di 800 rigorosamente in off road, alla guida di Toyota, Mitsubishi e Land Rover – equipaggiate con attrezzatura da campeggio e cucina da campo – per affrontare percorsi mozzafiato sulle Alpi albanesi. Itinerari rocciosi fra boschi e montagne, costeggiati da alti dirupi, con vista mozzafiato su gole e canyon. Alla ricerca di aquile… Ecco il reportage di viaggio di questa settimana di avventura a quattro ruote motrici da leggere (e ripercorrere) tutta d’un fiato.image

Da Durazzo alla valle di Lura
Raggiunta via mare dalla città pugliese di Bari dopo una traversata di sette ore sulla Ventouries Ferries, Durazzo, importante centro di collegamento con l’Europa occidentale, accoglie in una assolta giornata di giugno gli equipaggi italiani allo start di questo tour a trazione integrale organizzato da Desert Experience. A dare il benvenuto in terra albanese sono le autorità locali con il sindaco di Durres e il presidente dell’Automobil Club Albania che alla presenza della stampa locale portano il saluto del governo e di tutta l’amministrazione al gruppo italiano. Il rinfresco, a cui seguono briefing e consegna dei road book, da ufficialmente il via al tour off road. Prima tappa, Berat, la “città dalle mille finestre”, così chiamata per le sue tipiche case ottomane bianche aggrappate sulla collina. Per raggiungere la cittadina si percorrono 120 km (di cui 40 in fuoristrada) attraversando il paese di Kosove Madhe sino a costeggiare il lago Ujemb I Thanes: il suo azzurro intenso, in contrasto con il verde della vegetazione che lo racchiude, non è che il primo inimmaginabile scenario di questo suggestivo paese. Gli equipaggi percorrono sterrate che passano a fianco di vecchi tralicci di trivellazione dismessi imbattendosi all’improvviso in villaggi sperduti con i loro mercati settimanali allestiti lungo la strada e affollati di gente. Prima di arrivare a Berat, le 4×4 attraversano una pista d’atterraggio militare, con vecchi aerei di un tempo schierati sulla sinistra, per poi costeggiare l’argine di un canale. L’asfalto accompagna per gli ultimi chilometri a Berat dove ad attendere il gruppo sono le tradizionali abitazioni in stile ottomano e il ponte di Gorica sul fiume Osum. Patrimonio dell’Unesco dal 2008, la città ospita due quartieri: quello cristiano, raggiungibile attraverso il ponte di pietra famoso per le sue sette arcate costruite nel 1780 o percorrendone un più moderno riservato al traffico automobilistico, e quello musulmano di Mangalem che ospita tre moschee fra cui quella del Sultano, uno dei luoghi di culto islamici più antichi di tutto il paese (assolutamente da visitare). La cittadella di Berat, che si raggiunge affrontando una erta salita in ciottolato, merita una visita alle sue chiese e moschee (la Rossa, primo edificio costruito a Berat dopo il XV secolo). Scendendo dal castello, che offre una vista suggestiva sulla città e sul fiume che la costeggia, si incontra il museo etnografico dove all’interno di una casa ottomana del 18° secolo si possono ammirare i costumi tradizionali e gli utensili usati dagli argentieri e dai tessitori imagelocali. Da Berat il tour prosegue verso il centro dell’Albania che si raggiunge percorrendo un paesaggio fiabesco fra montagne verdi e foreste, gole e canyon che accompagnano al parco nazionale Mali i Tomorrit con la sua vasta estensione di 4 mila ettari e l’imponente monte Tomorri che svetta con i suoi 2416 metri. La tappa di oggi, 200 km di cui 150 in off road, è fra le più suggestive del viaggio: la vista del monte Tomorri che si affaccia all’improvviso allo sguardo degli equipaggi,dopo aver percorso i primi 40 km di itinerario, è uno spettacolo naturale difficile da trovare altrove. Con la città di Gramsh a valle, le fuoristrada attraversano il ponte sul fiume Baijes per poi costeggiare il fiume lungo un tratto off road paesaggistico e ritrovarsi con la sagoma del monte Madh (e i suoi 1780 metri) sulla destra. Ad attendere le 4×4 sono le famose “Gole del diavolo” affrontate con prudenza per via della stretta strada che le accompagna, una decina di chilometri percorsi su sterrate incastonate fra alte montagne e costeggiate da dirupi mozzafiato. Una breve sosta al paesino agricolo di Mogliz (con il suo mercato locale) prima di seguire il fiume Devol per l’ultimo tratto su cui procedere con le ridotte inserite in direzione di Pogradec, uno dei più turistici luoghi d’Albania grazie alla sua posizione adagiata sulle sponde del lago Ohrid che segna il confine con la Macedonia. Con i suoi 695 metri sul livello del mare, questo limpido specchio d’acqua è considerato uno dei più antichi della terra apprezzato da biologi ed appassionati per la sua ricca fauna ittica. Da Pogradec percorrendo pochi km su asfalto si possono visitare il centro turistico di Drilon, 5 km a est, con fontane di cristallo a riempire canali circondati di alberi e piante ornamentali, e i villaggi di Tushemist e Lin dove la produzione di vino e l’agricoltura sono tradizioni di ogni famiglia. Da non perdere una cena a base di carne alla griglia, formaggi di capra e deliziosi antipasti tipici della cucina locale al ristorante dell’hotel 1 Maji (www.hotel1maji.com) affacciato sul lago d’Ohrid che di sera riflette sulle sue acque le luci della città. La terza tappa del viaggio porta verso il nord del territorio albanese: da Pogradec si percorre una strada che si snoda lungo le rive del lago per poi imboccare sentieri di montagna che costeggiano il confine con la Macedonia attraversando di tanto in tanto graziosi villaggi. Prima di affrontare però i 150 km di fuoristrada si percorre la strada asfaltata che porta verso i centri abitati di Hotolisht e Librazhd. In questo tratto, che porta verso Peshkopi e al parco nazionale di Lura, passaggi off road impegnativi con pendenze laterali e carrarecce sassose vedono protagonisti gli equipaggi a trazione integrale. Alcuni km su asfalto e poi di nuovo guida a quattro ruote motrici costeggiando il fiume Drin che impegna nell’attraversamento di alcuni simpatici guadi. Il gps indica nord mentre con le 4×4 si incontrano abitazioni solitarie dove l’ospitalità della gente sembra ancora quella d’altri tempi: le strade di pietra e terra che zigzagano fra vecchie case affiancate da coltivazioni permettono a malapena il passaggio di una fuoristrada talmente sono strette. Si inizia a salire di quota mentre a destra e sinistra si imageintravedono case di pastori e greggi di pecore che pascolano ai lati della sterrata: a 1134 metri sul livello del mare, immersi fra boschi e verdi vallate, si respira un’aria fresca. Per tre km le 4×4 affrontano con prudenza e ridotte inserite la salita rocciosa che accompagna al parco nazionale di Lura, sul fianco est del massiccio montuoso Kurora e Lures. Con i suoi 14 laghi glaciali (che d’inverno si ghiacciano), questo parco è fra i più suggestivi del territorio albanese grazie anche ad una varietà di vegetazione perfetto habitat per orsi marroni, lupi, volpi rosse e aquile. La consegna dei road book per la giornata successiva, l’allestimento del campeggio per la notte e la cena serale (ottimamente preparata da alcuni dei partecipanti al viaggio e da Orazio di Desert Experience) non è che il preludio di una delle serate più emozionanti di tutto il viaggio. I fiori colorati e gli alberi di conifere che crescono nel pianoro della valle di Lura, sotto un limpido cielo stellato, fanno da cornice a questa impegnativa tappa del tour.

Shkodra & Theth fra cultura e natura
Da Lura ci si dirige a nord spostandosi però verso la costa albanese con un paesaggio che si rivela sempre con un fascino selvaggio e incontaminato. L’itinerario che accompagna il tour verso Shkodra si snoda su tracciati montagnosi con brevi tratti su asfalto che servono da collegamento con le carrarecce sterrate e rocciose. L’off road inizia attraversando il centro minerario di Kurbnesh con gli ex alloggi dei minatori ormai in disuso: stretti passaggi su ponti di pietra o di ferro e legno accompagnano il viaggio che ritorna (per una quindicina di km) su asfalto. Dopo Fushe Arrez le 4×4 sono ancora impegnate nell’affrontare percorsi a quattro ruote motrici prima affiancati da vigneti e poi da un fiume, raggiunto in discesa, da guadare e risalire senza grossi problemi. Ad accompagnare ancora una volta on road sono immense distese di pipi nani che lasciano intravedere il rosso della terra. Shkoder, Scutari in italiano, è una fra le più grandi ed importanti città dell’Albania oltre che una fra le più antiche d’Europa. Incastonata fra le sponde dell’omonimo lago, vicino ai fiumi Drin, Buna e Kir, la “culla della cultura” albanese (come viene anche chiamata) è al centro di una zona dove spiagge dell’Adriatico e monti delle Alpi albanesi sembrano farsi compagnia. Una passeggiata al castello Rozafa, nella parte occidentale della città, e una visita alla cattedrale “Kisha e Madhe” sono assolutamente da non perdere. Da Shkodra le fuoristrada riprendono ancora la salita verso nord imagedirigendosi nella valle di Theht, parco nazionale situato nel cuore delle Alpi con cime che si aggirano sui 2500 metri. Al confine con il Montenegro, il piccolo villaggio di Theth abitato da una manciata di famiglie ospita una chiesa ed una scuola dalla facciata variopinta. Per raggiungere questo angolo di paradiso si percorre un immenso canyon che si snoda lungo il corso di un fiume su un sentiero che si affaccia a strapiombo nella valle sottostante. Il parco presenta numerose attrazioni da visitare fra cui le cascate che si trovano vicino al villaggio e il lago Jzerca a 2100 metri sul livello del mare: qui meritano una visita la chiesa, la torre dell’orologio e la kulla, la tradizionale casa albanese. Per arrivare a Theth si percorrono stretti sterrati su cui procedere con prudenza anche per via dei numerosi cantieri che costruiscono argini e muri di protezione. Fra vecchi ponti pedonali (e oscillanti) da fotografare e altri da attraversare con le fuoristrada, si arriva al passo Mal i Shosht da dove si può ammirare uno splendido panorama sull’intera vallata per poi raggiungere il paesino di Dukagin. Gli ultimi km sono su una carrareccia rocciosa in quota dove passaggi sconnessi e impegnativi costringono le 4×4 a procedere lentamente e con prudenza: incontrare altri veicoli provenenti di fronte su questo percorso a doppio senso di marcia non è così divertente. A poche centinaia di metri dal camping di Theth, con lo staff di Desert Experience ad attendere gli equipaggi, un ultimo fiume impetuoso attende le 4×4 che dopo averlo guadato ne risalgono gli ultimi metri prima di raggiungere la sponda opposta.image
Nella città di Scanderbeg
Lasciata la valle di Theth si risale un sentiero sterrato ed impervio che permette di scavalcare una delle creste più alevate delle Alpi albanesi, il monte Rodihmas con i suoi 2600 metri: nonostante le abbondanti nevicate di inizio anno e la presenza di ghiacciai perenni, l’attraversamento di questo valico si affronta facilmente. Gli equipaggi puntano ora verso il mare e la costa per ammirare un altro suggestivo aspetto paesaggistico di questo territorio. Si costeggia per un tratto di alcune decine di km l’immensa laguna di Shkoder, per metà in Albania e per l’altra in Montenegro: l’off road su queste spiagge immense e isolate, prima di addentrarsi nuovamente in boschi e pinete, assomiglia molto a quello su piste e dune del deserto. La tappa iniziata a Theth si conclude a Kruje, piccolo paesino arroccato su una collina a 600 metri sul livello del mare, prezioso concentrato di storia e cultura oltre che città natale di Scanderbeg, eroe nazionale albanese. Da non perdere una passeggiata fra i suoi viottoli ciottolati su cui si affacciano botteghe di artigiani e di souvenirs, la visita al castello del condottiero albanese e al museo etnografico (senza dimenticare la torre posta al centro della città che funge da osservatorio e orologio). Percorrendo gli ultimi 120 km in off road si riprendono piste fra boschi e montagne per giungere a Tirana, capitale dell’Albania, dove nella centrale piazza Madre Teresa di Calcutta (lo sapevate che la santa ha origini albanesi?) gli equipaggi di Desert Experience parcheggiano le 4×4 in un’area a loro riservata. E per salutare gli italiani appassionati di off road e imageringraziarli di aver scelto il territorio albanese come meta di viaggio, nella residenza dell’Ambasciata Italiana di Tirana, alla presenza dell’ambasciatore Massimo Gaiani e di tutte le autorità locali, cocktail di ringraziamento e conferenza stampa ripresa dalle Tv locali. Una visita ai principali monumenti storici della città conclude la giornata prima di affrontare gli ultimi km verso il porto di Durazzo per il rientro in Italia. Con nel cuore le immagini di un paese così piacevolmente ospitale .

Foto e testo Sonja Vietto Ramus

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